Il passo definitivo, o il penultimo passo prima della definitiva consacrazione. Può definirsi così l’annuncio della scorsa puntata di Raw della commissioner Stephanie McMahon, che ha sancito per il 28 gennaio prossimo, il primo storico Royal Rumble match femminile. Uno step importantissimo, se non il più importante finora, della Women Revolution. Per la prima volta non saranno solo maschioni forzuti e arrabbiati a contendersi nella terribile “rissa reale” una title shot per uno dei due titoli mondiali a Wrestlemania; ora toccherà anche alle donne.
Una rivoluzione nel concetto della donna nella WWE. Sì, certo, le leggende non sono mancate: Trish Stratus e Lita, ma anche Michelle McCool, Beth Phoenix, AJ Lee, Ivory, Melina. Ma il lato wrestler c’era ma lasciava che il lato ‘diva’ delle superstar del gentil sesso prendesse il sopravvento. Così anche brave atlete finivano per essere catalogate e giudicate più per il loro aspetto fisico e per il loro look ammiccante. In alcuni casi finivano per essere solo vallette (Sensational Sherri, Miss Elizabeth, Stacy Kiebler); in altri erano lottatrici, ma spesso con poca tecnica e i loro match erano solo piacevoli spot per gli spettatori maschili che potevano liberamente divertirsi a guardare scollature o mutandine in evidenza.
Dal 2016 qualcosa è drasticamente cambiato. Non più solo belle ragazze, ma atlete a tutto tondo, capaci di sfoderare ottimi incontri al pari del sesso definito più forte. E soprattutto via il nome ‘divas’ in favore di ‘women’. Da qui l’eliminazione del WWE Divas Championship in favore del nuovo WWE Women’s Championship, poi diventato Raw Women’s Championship e affiancato dal SD Women’s Championship con la brand extension. Atlete di alto calibro introdotte nel main roster a creare uno starpower mai visto nella storia della divisione femminile della compagnia: Paige, Charlotte Flair, Bayley, Sasha Banks e via via tutte le altre che pian piano si sono aggiunte come Becky Lynch, Naomi e la nuova stella, Alexa Bliss. E che dire dei match? Qualcuno ha forse dimenticato il bellissimo Triple Treath match tra Charlotte, Sasha e Becky di Wrestlemania 32, uno dei pochi match a salvarsi in quell’occasione (forse il migliore, ndr). E le stipulazioni? Nessuno avrebbe mai scommesso nel vedere un Hell in a Cell match tra donne, come nel 2016 tra Charlotte e Sasha. Una tipologia di incontro cattiva e violenta, che le due hanno interpretato straordinariamente. E la posizione dei match femminili nelle card degli eventi settimanali e non? Non fa più strano ormai vedere, di tanto in tanto, donne nel main event di Raw o di SD Live.
Quindi il passo più importante prima di lunedì scorso. Il primo storico Money in the Bank femminile, vinto (in due riprese, ndr) da Carmella, che ancora deve incassare la prima storica ‘briefcase’ in rosa. Sembrava impossibile, ma è realtà. Così come è realtà la prima Royal Rumble. Non più la sola rissona a cui dal 1988 siamo abituati, ma finalmente anche una bella rissa con almeno 20 donne (a meno che non si allargherà ancora il roster per arrivare a 30 come per gli uomini, ndr) a contendersi un posto a Wrestlemania per uno dei due titoli femminili. Emozione per le tante atlete, perché ormai di atlete si parla.
E il prossimo passo quale sarà? La consacrazione definitiva è una sola: il main event di Wrestlemania. Due donne a contendersi il titolo massimo nell’incontro finale, il più importante, dello ‘Showcase of Immortals’. Ci vorrà tempo, o forse no. Intanto godiamoci questo spettacolo che sta per arrivare. Manca un mese, ma già siamo ansiosi. Women, it’s time!