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Clash of Champions è alle porte e con l’evento è alle porte anche il nuovo capitolo (il primo in ppv, ndr) della faida tra il campione WWE, AJ Styles, e l’ex campione, Jinder Mahal. Ed è proprio sul ‘Modern Day Marajah’ che vogliamo soffermarci. Una parabola strana, la sua, che ha sorpreso tutti per come è iniziata, ma che ha sorpreso anche per come è finita, se è davvero finita.

Andiamo con ordine. E’ il mese di maggio, c’è da poco stato lo shake up. Jinder Mahal, jobber del roster di Raw è appena stato trasferito a SD Live nella quasi totale indifferenza. Il campione WWE in quel momento è Randy Orton, che sta chiudendo la sua faida con Bray Wyatt, che però è passato a Raw. In attesa che si svolga il pessimo House of Horrors match (mai nome fu più azzeccato, ndr) non titolato tra ‘The Viper’ e ‘The Eeater of Worlds’, si svolge un match per decretare il primo sfidante ufficiale al titolo di Randy Orton a Backlash e incredibilmente lo vince proprio l’indo-canadese, Mahal. Jinder entra nel pieno della parte: ruba la cintura a Orton, lo attacca più volte e ne causa la sconfitta contro Wyatt a Payback. Si arriva, dunque, a Backlash e in un main event bruttino, Jinder Mahal fa l’impresa: diventa WWE Champion battendo Randy Orton. Effetto sorpresa.

Ci si interroga sul perché. Ed è presto detto: la WWE si sta espandendo sul mercato indiano e serve una trovata pubblicitaria. Mahal sul ring non incanta, al microfono è discreto ma nulla di più, ma può essere utile per l’espansione e per aumentare gli abbonati al WWE Network. Si pensa a un regno breve o magari a più regni di breve durata. Ma non è così. Contro Randy Orton il campione gioca altri due match. Lo schema è sempre quello: Mahal rischia di perdere, poi intervengono i suoi scagnozzi Singh Brothers, che le prendono ma causano la distrazione del rivale, permettendo a Jinder di mettere a segno la Khallass e vincere. Era accaduto questo a Backlash, si ripete la storia a Money in the Bank. A Battleground il copione cambia leggermente: pessimo Punjabi Prison match, con i Singh che stavolta non bastano e allora ecco ricomparire “one night only” The Great Khali.

Archiviata la pratica Orton ecco un nuovo avversario e si tratta nientemeno che di Shinsuke Nakamura, lanciatissimo. Sono in molti a credere che sia l’uomo giusto per porre fine al regno del Marajah. Anche perché far perdere Nakamura significherebbe ridimensionarlo e poi iniziano a venir fuori i primi dati: gli abbonati indiani al WWE Network non schizzano come previsto e gli ascolti di SD Live sono in netto calo. In più Mahal, che inizialmente al microfono faceva il suo, ora inizia anche a stancare. Quale scenario migliore di Summerslam per farlo perdere? E invece no: solito schema, interferenza decisiva dei Singh e Mahal ancora campione. Ormai sembra chiara a tutti una cosa: a dicembre c’è un tour in India. E’ vero, è per il roster di Raw, ma Mahal ci sarà ugualmente e probabilmente ci andrà da campione. Infatti anche nel rematch di Hell in a Cell contro Nakamura, il buon Shinsuke perde in un incontro fotocopia del precedente.

La strada è segnata. Inizia una faida anche con AJ Styles, indiziato numero uno per togliergli il titolo. Ma allo stesso tempo Mahal è proiettato a rappresentare SD Live nella guerra dei brand di Survivor Series, dove deve sfidare l’altro campione mondiale, il WWE Universal Champion, Brock Lesnar. Ma qui ecco il colpo di scena. La logica del mercato conta fuori dagli States, ma conta anche e soprattutto negli States e specialmente nei grandi eventi come questo. Nello stupore generale Mahal mette in palio il suo titolo contro ‘The Phenomenal’ a SD Live appena quindici giorni prima delle Series e incredibilmente perde. Dopo 170 giorni, a circa un mese dal tour nella sua India, il regno di Jinder finisce. Effetto sorpresa. Solo marketing: Styles contro Lesnar vende di più, ma dopo le Series Mahal è destinato a tornare campione, anche perché non può andare in India senza la cintura. Dicono.

Ma poi il tempo passa e non accade nulla. Effetto sorpresa. Reclamerà il diritto alla rivincita già a SD Live dopo le Series? No, qui comunica a tutti che la rivincita sarà a Clash of Champions. Effetto sorpresa. Sì, ok, ma c’è un live show più importante degli altri alle porte ed è Starrcade, magari sorprendono tutti e torna campione lì? Nulla da fare, a Starrcade perde ancora. Effetto sorpresa. Ultima chance: succede qualcosa a SD Live prima del tour in India? Niente ancora. Effetto sorpresa. E allora Jinder Mahal incredibilmente va in India, ma non da campione. E, udite udite, sfida Triple H e perde. Proprio contro quel ‘The Game’, che è famoso per concedere job ad atleti emergenti. Senza contare poi che gli indiani tifavano più per il ‘Cerebral Assassin’.

Insomma. Il push è finito. O forse no. Già, perché, in questi mesi la WWE si è mossa “contro logica” e provando a sovvertire ogni ovvio pronostico. Da qui l’osservazione. Oggi tutti credono che un AJ Styles così over non possa perdere e che sia ormai lanciato verso la prossima Wrestlemania da campione. Magari da campione a Wrestlemania ‘The Phenomenal’ ci arriverà, ma siamo così sicuri che non ci sia prima un nuovo, magari più breve, passaggio di Jinder Mahal da campione WWE? Scenario: il Marajah vince a Clash of Champions, chiude l’anno col titolo, per poi perderlo alla Royal Rumble ancora contro AJ che si lancia da campione verso Wrestlemania. Il pronostico, anche quello del nostro blog, va comunque per AJ Styles, con Mahal che rimarrà nell’uppercard ma fuori dal giro che conta da qui a qualche mese. Ma non mettiamoci la mano sul fuoco, questo è il senso del nostro ragionamento. AJ favoritissimo, ma a Clash of Champions la WWE potrebbe stupirci ancora. Effetto sorpresa.

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns