- Chad Gable & Shelton Benjamin battono Hype Bros
- Hell in a Cell match: The Usos [Jimmy Uso & jey Uso] battono The New Day [Big E & Xavier Woods] (c) e diventano WWE SmackDown Tag Team Champions
- Randy Orton batte Rusev
- Triple Treath match: Baron Corbin batte AJ Styles (c) e Tye Dillinger e diventa WWE United States Champion
- Charlotte Flair batte Natalya (c) per squalifica. Natalya rimane WWE SmackDown Women’s Champion
- Jinder Mahal (c) batte Shinsuke Nakamura e rimane WWE Champion
- Bobby Roode batte Dolph Ziggler
- Hell in a Cell Falls Count Anywhere match: Kevin Owens batte Shane McMahon
Altri eventi accaduti
Succedono tante cose nella notte di Hell in a Cell, tra conferme e nuovi campioni. Tra le sfide sulle quali non ci soffermiamo evidenziamo, anzitutto, la vittoria di Randy Orton su Rusev. Dopo lo squash in favore di ‘The Viper’ a Summerslam e quello in favore del ‘Bulgarian Brute’ due settimane fa a SmackDown, stavolta è match vero tra i due: in un incontro non certo sfavillante è Randy Orton ad avere la meglio, tirando fuori dal cilindro la solita RKO quando stava per subire la Accolade. Condizionata da un infortunio non rende al meglio Charlotte Flair nella sfida titolata contro Natalya. Alla fine la canadese rimane campionessa femminile del roster, inferendo sulla rivale con una sedia e facendo scattare la squalifica: vince Charlotte ma solo, appunto, per squalifica e il titolo non passa di mano. Nel match che precede il main event, si segnala il primo successo in ppv nel main roster per Bobby Roode: in un incontro non eccezionale contro Dolph Ziggler, la vittoria dell’ex campione NXT arriva grazie a una serie di ripetuti e invertiti Roll-Up, ma è comunque lo ‘Show-Off’ ad avere l’ultima parola, ribellandosi con una Zig-Zag a match concluso.
Usos-New Day: ennesimo spettacolo
Dopo le innumerevoli sfide degli ultimi mesi, i campioni di coppia del roster, i New Day (per l’occasione con Big E e Xavier Woods, lasciando Kofi Kingston a riposo, ndr) sfidano gli Usos e lo scenario stavolta è quello dell’Hell in a Cell, che apre l’omonimo special event. Incontro a dir poco fantastico, come sempre è accaduto quando questi due tag team sono venuti a contatto. Protagonisti del match anche le sedie e i bastoni da kendo, ma un simpatico e aggressivo segmento lo regala Xavier Woods, quando colpisce Jey Uso con qualsiasi oggetto (principalmente strumenti musicali, ndr), che Big E trova sotto il ring. La fase è interrotta da Jimmy Uso, che poco prima era stato messo ko da una Spear di Big E, che rinviene e getta una sedia addosso a Woods. Inizia ora la fase di dominio dei samoani, che a suon di colpi con i bastoni da kendo mettono fuori causa il povero Big E. Vittoria vicina per gli Usos quando Big E sembra capitolare dopo un Superkick di Jey, ma il conto si ferma al due. La mattanza però prosegue e stavolta fuori dal ring, dove viene colpito con forza Woods, messo letteralmente ko dai colpi dei gemelli. Si torna sul ring, dove Big E rifila un Belly to Belly a Jimmy, ma si becca anche un altro Superkick. Dopo una veloce fase di scambio di colpi, Big E realizza la UpUpDownDown su Jimmy, ma al due durante il conteggio Jey salva tutto. Ma proprio Jey subisce una sonora punizione quando i due del New Day utilizzano i kendo stick per intrappolare a mo’ di prigione il povero Uso e per colpirlo poi con altri kendo stick sul corpo. Dall’altra parte Jimmy viene schiantato contro i gradoni d’acciaio, ma poi reagisce e con un Superkick mette ko Xavier Woods; più tardi, con Jey che intanto si libera, Jimmy regala alla platea un Suicide Dive che colpisce tutti e li fa finire contro la parete della gabbia. Altro momento bellissimo si ha quando gli Usos utilizzano delle manette per mettere fuori causa Big E e concentrarsi sul più esile Woods e solo l’arbitro riesce a liberare il più grosso dei campioni. Big E a quel punto è una furia e dopo aver colpito tutti riporta Jimmy Uso sul ring e piazza la Big Ending. Finita? No. Jimmy esce al due. Allora Big E prova la Brock Lock su Jey, dopo aver evitato un Superkick, ma la manovra viene fermata da un altro Superkick di Jimmy. Sfida fantastica. Quindi doppio Splash degli Usos su Big E, ma al due salva tutto Woods, anche lui ammanettato poco prima e che si libera ancora con le manette addosso. A suon di colpi con il kendo stick, Xavier prende il sopravvento, ma alla fine i due samoani riescono a tenerlo a bada e a ferirlo. Quindi arriva anche stavolta il doppio Splash e stavolta il conto arriva al tre. Dopo una sfida stupenda gli Usos tornano WWE SmackDown Tag Team Champions.
La rivincita di Baron Corbin
Grande novità della serata riguarda la sfida per il WWE US Championship. Nel pre-show Tye Dillinger ha mostrato al general manager Daniel Bryan i filmati della sua vittoria su Baron Corbin nell’ultimo episodio di SmackDown Live, convincendo il general manager a inserirlo nel match tra il campione AJ Styles e Baron Corbin per il titolo degli Stati Uniti. Diventa, dunque, un Triple Treath match. Incontro discreto, dove il ‘Lone Wolf’ fa la sua parte da gigante aggressivo, che tiene testa a entrambi i rivali. Nonostante la grossa mole di Corbin è AJ Styles ad andare più volte vicino alla vittoria. Piazza la Calf Crusher su Dillinger, che viene salvato da Corbin, che lo tira fuori dal ring. Dopo una fase avvincente con splash all’angolo ripetuti da ciascun contendente quasi per sbaglio potrebbe arrivare alla vittoria Tye Dillinger. Il ‘Perfect 10’ rifila un Superkick a Corbin, che va al tappeto, poi prova la stessa mossa su Styles, che però la evita e va a segno con un Pelé Kick. Ma cadendo Tye finisce su Corbin e parte il conteggio, che si ferma incredibilmente al due. Dillinger sembra non averne più e sfila via dal ring, mentre continuano a darsele AJ e Baron, con Styles che sembra avere la meglio quando mette ko Corbin e lo stende definitivamente con lo Springboard 450 Splash. Parte il conteggio, ma Tye Dillinger ha ancora la forza per tornare sul quadrato e interrompere il pin del campione. Il ‘Perfect 10’ ha una nuova fase favorevole, ma dura poco perché AJ Styles riesce a riprendere il comando delle operazioni e a piazzare un fantastico Phenomenal Forearm, che può chiudere l’incontro. Ma proprio nel momento propizio per lo schienamento, torna sul ring Corbin, che scaccia via Styles e gli ‘ruba’ letteralmente la vittoria, andando a schienare Dillinger e vincendo il match. Baron Corbin è il nuovo WWE US Champion e per lui è il primo titolo da quando è in WWE. Grande rivincita dopo le recenti delusioni, come quella del fallito incasso del Money in the Bank. Baron Corbin riparte da questa importante vittoria.
Mahal non si ferma più
E siamo al match per il titolo WWE. Dopo aver fallito l’assalto al titolo a Summerslam, Shinsuke Nakamura ci riprova e sfida il campione Jinder Mahal. Match dai ritmi non esaltanti, come quelli che si erano già visti a Summerslam. Ma Nakamura più volte sembra poter mettere in difficoltà il Modern Day Marajah. Le mosse vanno a segno un po’ tutte: varie ginocchiate, Snapmare, Knee Drop, Fooy Choke, Enzenguiri Kick. Nulla, però, basta per ottenere la vittoria del giapponese. Il ‘King of Strong Style’ si prepara già alla Kinshasa, ma Mahal sfila via dal ring e la contesa prosegue lì. Fuori dal quadrato prende il sopravvento il campione, ma appena rientrati sul ring è ancora Nakamura a sembrare in vantaggio, almeno finché non viene sottomesso nella Chinlock dal campione. Il giapponese, però, riesce a liberarsi e a riprendere le redini dell’incontro. Fase concitata, dove grazie alle distrazioni dei Singh Brothers, il campione torna nel match e va vicino alla vittoria con un Suplex dall’apron ring. Ma Shinsuke esce al conto di due. Poi addirittura sfiora il colpaccio con un Victory Roll. Nakamura riesce ancora a soprendere quando piazza un Falcon Arrow, ma la vittoria gli viene negata ancora dai Singh Brothers, che intervengono. Nakamura riesce a far piazza pulita e l’arbitro fa il suo dovere estromettendoli da bordo ring. Torna l’azione e Nakamura piazza una devastante Kinshasa, che potrebbe essere quella vincente. Parte il conteggio, ma il giapponese non è stato attento: Jinder è troppo vicino alle corde e le tocca, bloccando il pin. ‘The Artist’ si dispera per l’errore ma si fa forza e prepara una nuova Kinshasa. Mahal però esce dal ring e sembra volersene andare con la cintura. Nakamura deve evitare il countout, che gli permetterebbe di vincere il match ma non il titolo e allora lo rincorre, riportandolo con forza sul quadrato. Qui il campione trova la forza per colpire lo sfidante e provare la Khallass, ma Nakamura si libera e prova la Kinshasa ancora. Mossa evitata e Mahal prova di nuovo la Khallass, che stavolta va a segno. Parte il conteggio e Jinder Mahal vince ancora. Il WWE Champion è ancora lui. Anche stavolta nulla da fare per ‘The King of Strong Style’.
Shane vola, ma Owens si salva… grazie a Sami Zayn
Ed eccoci al match più atteso della serata: il main event. Hell in a Cell Falls Count Anywhere match: da una parte Kevin Owens, dall’altra il commissioner di SmackDown, Shane McMahon. Si prevedono fuochi d’artificio. Shane parte in quarta attaccando Owens già fuori dalla gabbia e la prima fase è tutta in suo favore, con il ‘Prize Fighter’ che soffre maledettamente l’iniziativa del commissioner. Si entra finalmente nella gabbia solo quando Owens riesce a porre un argine all’impeto del rivale. Una volta dentro è KO a condurre le operazioni, con Shane che finisce spesso contro i gradoni di accesso al ring. Seguono altri colpi molto duri: una Clothesline e una Running Senton su tutti, che portano a un conto di due. Owens è una furia e oltre che a malmenare il rivale si diverte anche a irriderlo davanti ai suoi figli in prima fila sugli spalti. Ma l’azione viene interrotta quando il canadese prova la Senton Bomb dal paletto e Shane O’ Mac alza le ginocchia. Ora è Shane a reagire con una serie di ottimi colpi da boxe, seguiti da un fantastico Tit-a-Whirl DDT. Owens è ko, ma la Shooting Star Press di Shane va a vuoto perché il canadese si sposta. A quel punto Owens prova ad approfittarne con un Frog Splash, che connette, ma che porta solo a un conto di due. Shane è bravo poi a evitare una Popup Powerbomb e a trasformarla in una Triangle Choke, dalla quale si libera a fatica, ma quando Shane lo imprigiona nuovamente nella mossa fuori dal ring, ecco che Owens con tutta la forza che ha lo schianta sui gradoni con una Powerbomb. Parte il pin, ma si ferma ancora al due. Kevin allora prende un tavolo e si prepara sull’apron ring per connettere con la Kenton Bomb. Ma stavolta è il commissioner a spostarsi in tempo e a far finire il povero Owens sul tavolo. Parte lo schienamento, ma è ancora solo due. Shane sotto il ring trova un bidone e colpisce ripetutamente il rivale. Quindi lo piazza all’angolo e prepara la sua consueta e sempre unica Coast to Coast, che va a segno. Parte il conteggio, ma Owens resiste ancora. Shane va su tutte le furie: vuole uscire dalla gabbia, ma glielo impediscono e allora apre la stuttura con una tenaglia. Quindi trascina Owens fuori dalla gabbia, ma si becca un Low Blow e una DDT sulla rampa. L’assalto di Owens è violento e alla fine McMahon ha la peggio e viene piazzato su un tavolo dei commentatori. Owens è deciso e scala la gabbia: vuole provare un volo alla Shane contro Shane. Ma non si decide. Tra un ripensamento e un altro il commissioner si riprende e sale sulla struttura. Viene il bello. Owens e Shane lottano sulla cima della gabbia. Si vede di tutto: Body Slam di Shane, Suplex sempre di McMahon, reazione di Owens con Cross Chop e Superkick; quindi anche la Kenton Bomb. Il tetto della gabbia regge gli urti, ma più volte si teme che possa cedere. Altra tensione quando Owens piazza sempre sul tetto della gabbia una fantastica Popup Powerbomb. Owens prova anche a gettare il rivale dalla cima della gabbia, ma non ci riesce. I due allora riscendono, ma a metà percorso Shane colpisce ripetutamente il canadese, che finisce giù con violenza sul tavolo dei commentatori spagnoli. Il commissioner potrebbe chiudere i giochi, ma vuole di più: vuole disintegrare l’avversario. Allora lo piazza su un altro tavolo di commento e sale in cima alla gabbia ancora una volta per annientarlo con un Flying Elbow che si preannuncia devastante. Shane fa le ultime preghiere prima di volare, ma proprio quando si lancia, dal nulla sbuca Sami Zayn, che sfila Owens dal tavolo, dove invece si schianta Shane. Incredibile ma vero: Sami Zayn, l’underdog amatissimo che tutti vorrebbero in cima nel roster di SmackDown, volta le spalle a Shane e soprattutto al pubblico, aiutando l’ex amico che sempre l’ha tradito e che solo due settimane fa ha rischiato di infortunarlo, Kevin Owens. Non solo. Mentre medici e arbitri si sincerano delle condizioni di Shane McMahon, che sembrano subito gravi per via dell’impatto, Sami trascina Owens sopra il rivale per il conteggio e obbliga l’arbitro a fare il suo dovere. Il conteggio è vincente. Grazie a un inatteso aiuto di Sami Zayn, Kevin Owens si porta a casa il match e manda all’ospedale Shane McMahon (che in realtà ci va più per “merito” suo per la decisione folle del volo dalla cima della gabbia, ndr). Con le immagini del commissioner in barella e diretto verso l’ospedale si chiude un fantastico main event.