Grande attesa a Philadelphia e alla Wells Fargo Arena per Battleground, evento ppv esclusivo di SmackDown Live e ultimo prima di Summerslam. Attesa che aumenta anche per via del ritorno sul ring dopo mesi di assenza da parte di John Cena, sia per il ritorno dopo 10 anni del Punjabi Prison match, in cui si decidono le sorti del WWE Championship.
- Aiden English batte Tye Dillinger
- The New Day [Kofi Kingston & Xavier Woods] battono The Usos [Jimmy Uso & Jey Uso] (c) e diventano WWE SmackDown Tag Team Champions
- Shinsuke Nakamura batte Baron Corbin per squalifica
- Five Way Elimination match: Natalya batte Charlotte Flair, Becky Lynch, Tamina e Lana e diventa #1 contender per il WWE SmackDown Women’s Championship a Summerslam – ordine di eliminazione: Tamina, Lana, Becky Lynch, Charlotte Flair
- Kevin Owens batte AJ Styles (c) e diventa WWE United States Champion
- Flag match: John Cena batte Rusev
- Sami Zayn batte Mike Kanellis
- Punjabi Prison match: Jinder Mahal (c) batte Randy Orton e rimane WWE Champion
Altri eventi accaduti
Prima di soffermarci sugli incontri clou della serata, vediamo, come di consueto, gli altri fatti importanti accaduti nell’evento. Serata aperta dalla straordinaria vittoria del New Day, per l’occasione rappresentato da Kofi Kingston e Xavier Woods (con Big E ‘ai box’, ndr), che conquista il WWE SmackDown Tag Team Championship, ponendo fine al lungo regno degli Usos. I samoani si arrendono dopo un match molto avvincente, mentre i tre divertenti neocampioni entrano nella storia per essere i primi ad aver conquistato i titoli della categoria tag team in entrambi i roster (regno record per loro a Raw circa un anno fa, ndr). Si segnala anche la vittoria di Natalya nel Five Way Elimination match per decretare la sfidante ufficiale di Naomi a Summerslam per il WWE SmackDown Women’s Championship. Prima sugli scudi c’è Becky Lynch, che elimina in successione Tamina e Lana, ma poco dopo proprio lei subisce un Roll-Up da Natalya ed esce di scena; ultima ad abbandonare la contesa è Charlotte Flair. Prima del main event si segnala anche la vittoria di Sami Zayn su Mike Kanellis.
Nakamura e Corbin deludono
Match attesissimo è quello tra Shinsuke Nakamura, finora battuto nei match uno contro uno, e Baron Corbin, Mr Money in the Bank. Incontro che, però, purtroppo delude le aspettative. Corbin gioca sulla potenza, Nakamura sul suo particolare mix di forza e agilità, ma non ne viene fuori niente di buono. Al giapponese non basta un Running Knee, così come al ‘Lone Wolf’ non basta una Deep Six. Il match si decide quando con Corbin al tappeto, Nakamura prova a chiudere la contesa con la sua Kinshasa, ma con l’avversario che non si rialza non può eseguire la mossa. Così si avvicina, ma subisce un violentissimo colpo nelle parti basse, che porta alla ovvia interruzione forzata da parte dell’arbitro. Vince Nakamura, ma solo per squalifica. Tra i due non finisce qui, certo, ma ci si aspettava di più.
Owens è di nuovo ‘The Face of America’
Sfida carica di hype è quella per il WWE US Championship tra il campione, AJ Styles, e lo sfidante Kevin Owens. Dopo una prima fase positiva per Owens è ‘The Phenomenal’ a prendere il sopravvento connettendo con un Styles Special Suplex, poi con una Styles Clash e poi con un Ushigoroshi, ma in tutti e tre i casi ottiene solo un conto di due. Prova allora col 450 Springboard Splash, ma il ‘Prize Fighter’ alza le ginocchia e prova a schienarlo, ottenendo anche lui solo un conto di due. Stessa sorte anche dopo una Cannonball. Fase clou quando Owens evita un Phenomenal Forearm, facendo cadere AJ a terra rovinosamente con la spalla sinistra sull’apron ring. La spalla del campione è malandata e Styles ne risente quando non riesce a connettere con la Styles Clash. A quel punto Owens lancia l’avversario contro l’arbitro che finisce ko. Quindi va per la Popup Powerbomb, ma AJ la evita e rovescia tutto nella Calf Crusher. Fase cruciale: Owens riesce a invertire la presa in una Crossface, ma anche Styles riesce a invertire la mossa e a intrappolare il rivale nella Crossface. L’arbitro si riprende, ma Owens non cede. Anzi, mentre è nel pieno della sottomissione riesce a schienare AJ Styles, ottenendo il conteggio vincente. Kevin Owens è il nuovo campione statunitense, ma Styles è infuriato perché stava effettivamente sottomettendo il rivale e forse la sua spalla era alzata.
John Cena tiene alta la sua bandiera
Da una parte la bandiera degli Stati Uniti, dall’altra quella della Bulgaria. Il leggendario 16 volte campione mondiale, John Cena, e Rusev a rappresentarle rispettivamente. E’ il Flag match. Nessuna squalifica o countout, non servono pin o sottomissioni: si vince prendendo la propria bandiera e piazzandola sul podio presente sul titantron. Incontro con pochi sussulti e che entra nel vivo solo nella fase centrale. Solito inizio a sfavore di Cena, con Rusev che sembra controllare. Poi il ‘momento’ di John, con due Shoulder Block, un Protoplex e il Five Knuckle Shuffle. Ma al momento della AA, Rusev la rovescia in una Spinebuster. Rusev è bravo anche più tardi a trasformare il Flying Legdrop di Cena in una Powerbomb. A quel punto il bulgaro riesce a impossessarsi della sua bandiera, ma John riesce a riprendersi e a impedirgli di arrivare sullo stage per piantarla a terra. Da uno Splash mancato di Rusev, Cena piazza la sua AA, che gli permette di stendere il rivale. Ora Rusev è in palese difficoltà e poco dopo, imprigionato nella STF, sembra non averne più. Cena prende la bandiera americana ma si becca un Superkick dal bulgaro, che con la sua bandiera si avvia verso il titantron. Il match prosegue fuori dal ring con Rusev che prova a fare le cose in grande posizionando due tavoli sul titantron. Ma non riesce a schiantare Cena, che resiste. Ma è una resistenza vana perché ben presto John viene sottomesso nella Accolade. Sembra finita. Rusev ha la bandiera in mano e sta per posizionarla sul podio, ma Cena lo blocca all’ultimo istante. Rusev non riesce a chiuderla, ma Cena subisce ancora e il bulgaro va per una nuova Accolade. Stavolta, però, Cena riesce a caricarsi sulle spalle il rivale e a piazzare un’incredibile AA sui due tavoli preparati prima da Rusev. Quindi prende la bandiera statunitense e la piazza sul podio aggiudicandosi l’incontro. Vince John Cena.
Torna Great Khali e Mahal vince ancora su Orton
E siamo al main event. Ancora una volta il campione Jinder Mahal contro lo sfidante Randy Orton. Ancora una volta col WWE Championship in palio. Stavolta in un Punjabi Prison match. Due gabbie di bambù, una che circonda il ring, l’altra lo spazio antistante. Per vincere bisogna superarle entrambe; nessun colpo è proibito. Match molto fisico e poco tecnico. Inutili le richieste di apertura di tre delle quattro porticine della prima gabbia. In tutti e tre i casi passano i 60 secondi previsti dal regolamento e le porte si chiudono. Ne rimane una ed è Orton, quando sembra essere in controllo, a chiedere di aprirla. Mahal lo blocca, ‘The Viper’ va per la RKO, ma si becca una ginocchiata. Il campione prova la Khalass, ma Orton inverte tutto e piazza la sua RKO. Mahal cade, però, proprio vicinissimo alla quarta porta, ancora aperta. A quel punto entrano in scena i Singh Brothers, che riescono a entrare nella seconda struttura e trascinano il campione fuori dalla prima, bloccando l’uscita di Orton. I 60 secondi scadono: uno stremato Mahal è fuori dalla prima gabbia, mentre Randy è ancora dentro. Ma ‘The Viper’ riesce a scalare quest’ultima e a bloccare il ‘Modern Day Marajah’ con un gran balzo, mentre questi sta scalando la seconda struttura. La contesa prosegue a suon di colpi col Kendo Stick, intorno al ring. Orton riesce a tener testa sia al rivale sia ai Singh Brothers, che lo ostacolano in tutti i modi. La svolta sembra arrivare quando Orton sembra riuscire a farcela, ma quando è in cima alla seconda struttura, Samir Singh prova ancora a bloccarlo, ma gli va malissimo: Randy lo fa volare dall’alto sul tavolo dei commentatori. Rinviene Mahal, ma sia lui che Sunil Singh vengono presi a sediate. Sono ormai tutti ko e Orton si avvia verso l’ennesima scalata. Ma ecco che all’improvviso risuona la musica di Jinder Mahal nell’arena e dallo stage compare l’ex superstar ed ex campione mondiale, The Great Khali. Il gigante arriva di gran carriera a scalare la gabbia dal lato esterno, fino a raggiungere il povero Randy e a imprigionare la sua testa tra le sue manone. Orton perde i sensi e intanto Mahal rinviene e scala indisturbato la seconda gabbia. Vince ancora Jinder Mahal, che grazie all’inatteso ritorno di The Great Khali, si conferma campione WWE.