Wrestlemania approda al Ford Field di Detroit, Michigan. Tutta la card è incentrata sui due supermatch per i due titoli principali, dove si affrontano i quattro wrestler migliori dell’intero roster. Va comunque segnalato, non per la bellezza dell’incontro, ma per la particolarità il match tra Bobby Lashley e Umaga. Il primo sostenuto dal milionario e futuro presidente americano, Donald Trump, il secondo da Vince McMahon; la vittoria dell’uno o dell’altro avrebbe obbligato il sostenitore dello sconfitto a tagliarsi i capelli.
RISULTATI
- Money in the Bank Ladder match: Mr Kennedy batte CM Punk, Randy Orton, Edge, Matt Hardy, Jeff Hardy, King Booker e Finlay e conquista la title shot per il WWE Championship o per il World Heavyweight Championship da sfruttare entro un anno
- The Great Khali batte Kane
- Chris Benoit (c) batte MVP e rimane WWE United States Champion
- The Undertaker batte Batista (c) e diventa World Heavyweight Champion
- 8-Men Tag Team match: The ECW Originals [Rob Van Dam/Tommy Dreamer/Sabu/The Sandman] battono The New Breed [Elijah Burke/Marcus Cor Von/Matt Striker/Kevin Thorn]
- Hair v Hair match: Bobby Lashley batte Umaga [Stone Cold Steve Austin special referee]. Mr McMahon è obbligato a tagliarsi i capelli
- Lumberjill match: Melina (c) batte Ashley e rimane WWE Women’s Champion
- John Cena (c) batte Shawn Michaels e rimane WWE Champion
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Il primo capitolo di questa edizione è il Money in the Bank match. Vi prendono parte principalmente atleti dei roster di Raw e SmackDown, ma ce n’è anche uno molto promettente del neonato roster di ECW, ossia CM Punk. Lo star power è notevole: c’è Randy Orton, c’è un Jeff Hardy sempre più a suo agio in singolo, c’è anche suo fratello Matt, c’è Edge, c’è Finlay, c’è Booker T, che intanto si fa chiamare King Booker avendo vinto il King of the Ring. Ma c’è anche un promettente Mr Kennedy. Il momento più iconico è senza dubbio la splendida RKO dalla cima di una scala che Randy Orton rifila a CM Punk. Ad avere la meglio è Mr Kennedy, in un divertente finale in cui battaglia col nanerottolo aiutante di Finlay, Hornswaggle. Kennedy conquista la ‘briefcase’. Anche se qualche tempo dopo perderà la speciale title shot, perdendo un match contro Edge con la briefcase in palio. Ma questa è un’altra storia.
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Tra gli altri match vediamo la netta affermazione del gigante The Great Khali nello scontro tra titani contro Kane e la conferma di Chris Benoit come campione statunitense nel match contro MVP.
Ma arriva il momento di uno dei match più attesi: quello per il titolo mondiale pesi massimi. A sfidarsi sono il campione Batista, tornato campione a novembre 2006 nelle Survivor Series, e l’imbattibile di Wrestlemania, The Undertaker, che per la prima volta in carriera ha vinto la Royal Rumble, scegliendo di competere per il titolo detenuto da ‘The Animal’. Il feud si svolge nei limiti del rispetto reciproco, tanto che spesso i due fanno coppia in vari match. Ma Taker non disdegna qualche colpo basso, finché Batista si vendica a No Way Out. Qui i due fanno coppia contro i due campioni di coppia WWE e protagonisti dell’altro supermatch di questa edizione, Shawn Michaels e John Cena. In questo match Cena e Michaels vincono grazie a una Spinebuster con cui Batista mette ko Undertaker, abbandonandolo al dominio dei due avversari. Il feud si infiamma e si arriva al tanto atteso incontro di Wrestlemania. Match molto equilibrato, dove a una prima fase di dominio di The Undertaker ne segue un’altra di dominio di Batista, che culmina in una devastante Running Powerslam sul tavolo dei commentatori ai danni del ‘Dead Man’. Il campione si becca, dopo, una Chokeslam e una Last Ride Powerbomb, ma riesce comunque a uscire dal conteggio. Così arriva la reazione con la Batista Bomb, dalla quale però The Undertaker riesce a uscire. A quel punto Batista prova a chiuderla con la mossa finale dell’avversario, la Tombstone Piledriver, ma Taker la ribalta e la realizza lui. E’ la fine del match. La ‘streak’ arriva sul 15-0, ma cosa più importante, The Undertaker è il nuovo campione mondiale pesi massimi.
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Altro grande momento di questa edizione è senza dubbio la ‘Battle of Billionaries’, dove indirettamente Vince McMahon e il miliardario e futuro presidente degli USA, Donald Trump, si sfidano. Tutto inizia quando durante una puntata di Raw va in scena la ‘Vince McMahon’s Fan Appreciation Night’. Qui il promo del chairman della WWE viene interrotto da una pioggia di dollari che cade dall’alto per volere di Donald Trump. Il tycoon manda su tutte le furie McMahon. Volano parole grosse e si arriva a decretare un Hair v Hair match a Wrestlemania, dove allo sconfitto verrà imposto di tagliarsi i capelli a zero. Ma non sono loro a sfidarsi direttamente, bensì ognuno di loro sceglierà un atleta su cui puntare. Vince McMahon sceglie il campione intercontinentale Umaga, personaggio selvaggio e pericoloso. Trump punta tutto sul campione ECW, Bobby Lashley, granitico atleta con un buon background anche di lotta libera. Arbitro speciale è nientemeno che Stone Cold Steve Austin. Incontro divertente e confusionario. Vediamo l’interferenza di Shane McMahon, che arriva a colpire Lashley con la Coast to Coast, per poi subire una Stunner dall’autoritario Stone Cold. Poi vediamo l’incredibile rissa proprio tra Trump e McMahon a bordo ring, che precede la Stunner di Austin su Umaga, che spiana la strada a Lashley per la vittoria. A fine match Lashley, Austin e Trump rasano i capelli di Vince McMahon al centro del ring. Ma a fine match una brutta sorpresa c’è anche per Trump: Stunner di Stone Cold anche su di lui.
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Il main event è un match ad alto contenuto spettacolare con il palio il titolo WWE. Da un lato c’è il campione John Cena, che ha riconquistato il titolo nel mese di ottobre 2006 a Unforgiven in un epico TLC match contro Edge. Dall’altro c’è Shawn Michaels, ‘Mr Wrestlemania’, che si guadagna la title shot vincendo un triple treath match contro Randy Orton ed Edge in un episodio di Raw. La faida è particolare perché i due formano insieme un solido tag team e insieme, battendo proprio i Rated-RKO (Edge e Orton, ndr), diventano campioni mondiali di coppia. Insieme vincono anche a No Way Out un match contro Batista e Undertaker. Ma la rivalità che procede nel rispetto reciproco ha un’improvvisa impennata proprio nell’episodio di Raw appena prima di Wrestlemania. Qui va in scena la rivincita contro Undertaker e Batista e stavolta accade che dal nulla Michaels mette ko Cena con una Sweet Chin Music. In effetti nel tag team stava affiorando una certa insofferenza di HBK, dovuta tra l’altro al fatto che Michaels era stato l’ultimo a essere eliminato alla Rumble, mentre Cena è sulla cresta dell’onda. Si arriva al main event del ‘Grandaddy of them All’, dove è spettacolare l’entrata di John Cena, che entra a bordo di un’auto con cui sfonda una parete di vetro. Il match è molto incerto e bello. I due riescono a metter su uno spettacolo davvero importante e nessuno di loro sembra essere sul punto di lasciare la vittoria all’avversario. Alla fine il match è deciso, dopo una gran bella sequenza di manovre e mosse, da una STF con cui Cena conserva la sua cintura. Per il rapper di Boston è una consacrazione assoluta: negli ultimi due main event di Wrestlemania ha sconfitto due ‘mostri sacri’ come Triple H e Shawn Michaels.