L’ottava edizione del principale evento di wrestling di sempre si tiene allo Hoosier Dome di Indianapolis. Evento pubblicizzato come ppv con doppio main event (in realtà tecnicamente uno dei due match citati viene inserito nel mezzo della card, mentre l’altro è effettivamente main event). Edizione che fa registrare diversi match gradevoli.
RISULTATI
- Shawn Michaels batte El Matador
- The Undertaker batte Jake Roberts
- Bret Hart batte Roddy Piper (c) e diventa WWF Intercontinental Champion
- 8 Men Tag Team match: Big Boss Man & Virgil & Sgt Slaughter & Jim Duggan battono The Nasty Boys [Brian Knobbs/Jerry Sags] & Repo Man & The Mountie
- Randy Savage batte Ric Flair (c) e diventa WWF World Heavyweight Champion
- Tatanka batte Rick Martel
- The Natural Disasters [Earthquake/Typhoon] battono Money Inc. [Ted DiBiase/IRS] (c) per countout. Money Inc. rimangono WWF World Tag Team Champions
- Owen Hart batte Skinner
- Hulk Hogan batte Sid Justice per squalifica
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Tra i vari match si segnala il secondo appuntamento per The Undertaker a Wrestlemania, con conseguente seconda vittoria. La loro rivalità era nata dopo vari mesi di partnership, tradita quando Jake ‘the Snake’ Roberts decide di voltare le spalle al ‘Deadman’. Nel loro scontro di Wrestlemania, Roberts parte bene, ma nulla può contro la strapotenza del becchino. Ancora pochi hanno chiaro cosa sarà capace di fare a Wrestlemania negli anni a venire. Intanto vince ancora e sempre in pochi minuti.
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Significativo è anche il match per il titolo intercontinentae tra il campione, Roddy Piper, e l’emergente Bret Hart. ‘Rowdy’ prova a difendere il suo titolo con molte scorrettezze, facendo anche sanguinare il rivale. ‘The Hitman’ gli tiene testa benissimo e riesce a prendersi il titolo con una bella giocata. Mentre lo scozzese lo imprigiona nella Sleeper Hold, lui ribalta la mossa e ne viene fuori un pin ai danni del campione, che perde. A fine match, Piper mette da parte la rivalità e consegna la cintura a Bret, che lo abbraccia. E’ un passaggio di consegne tra un simbolo della vecchia era (la gimmick) e la nuova (la New Generation).
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Dopo tanti anni (dalla prima edizione di Wrestlemania), il match con in palio il titolo WWF non è il main event della serata. Il titolo è detenuto da Ric Flair, storico campione della NWA e della WCW, che sul finire del 1991 è entrato a far parte della grande famiglia della WWF (durerà un anno, poi tornerà in WCW, ndr). Appena arrivato si prende il massimo alloro della federazione vincendo la Royal Rumble, dove eccezionalmente viene messo in palio dopo che è stato reso vacante dopo le controverse vicende tra Hogan e Undertaker nel ppv This Tuesday in Texas del dicembre 1991. Il primo a contendere la cintura a ‘The Nature Boy’ è ‘Macho Man’ Randy Savage, che da qualche mese è rientrato dopo l’allontanamento forzato post-Wrestlemania VII (dopo il ko contro Warrior nel Retirement match). La faida si arricchisce di un altro elemento: Flair dichiara di aver avuto una relazione con Elizabeth, la manager e moglie di Savage, e mostra anche alcune foto, che fanno andare Randy su tutte le furie. L’incontro è davvero bello, tra i migliori di sempre. Due wrestler che si equivalgono. A una prima fase di dominio di Flair, ne segue una di dominio di Savage, che culmina nel Big Elbow, al quale però il campione resiste. Grazie anche agli aiuti esterni, non visti dall’arbitro, dell’amico Mr Perfect, Flair riprende il sopravvento, colpendo il rivale con un tirapugni e intrappolandolo nella Figure Four Leglock. ‘Macho Man’ resiste, ma è visibilmente in difficoltà. Flair sembra farcela, ma con un improvviso Roll-Up, Randy Savage ribalta tutto e riesce clamorosamente a vincere. Un anno fa sembrava costretto al ritiro, ora è campione del mondo WWF. ‘The Nature Boy’ non ci crede e tira fuori tutta la sua rabbia, facendo andare su tutte le furie il neocampione, baciando la sua donna Elizabeth (che reagisce con uno schiaffo, ndr) e dando il via a una rissa furibonda. Quando torna la normalità iniziano le celebrazioni per Randy Savage, nuovo campione.
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Il main event, come detto, stavolta non è il match per il titolo WWF. Si tratta di un normale single match tra la stella (a dire il vero un po’ in decadenza, ndr) Hulk Hogan e l’ex amico Sid Justice. La faida ha origine nella Royal Rumble di qualche mese prima, quella che non mette in palio la tilte-shot per Wrestlemania, ma direttamente il WWF World Heavyweight Championship. Sid, tradisce l’amico Hogan, eliminandolo, ma l’Hulkster trascina con sé Sid, regalando il titolo a Flair (che, come visto, lo perderà poi contro Savage). La resa dei conti tra Hulk Hogan e Sid Justice non può che essere a Wrestlemania e le premesse per un gran match ci sono tutte: da una parte l’eroe amatissimo e idolo incontrastato, dall’altra il nemico. Match che, però, si rivela bruttino. Hogan le prende di santa ragione da Sid, che gli rifila anche una Power Bomb. Ma ‘The Immortal’ resiste e, anzi, reagisce. Solita sequenza, che si conclude col Leg Drop of Doom, ma Sid riesce a resistere. A questo punto, però, l’intervento del manager di Sid, Harvey Whippelman, rovina tutto e costringe l’arbitro a sancire la squalifica di Sid Justice. Vince Hulk Hogan ma solo per squalifica. Incontro ufficialmente finito, ma la resa dei conti prosegue e alla coppia Sid-Whippelman si aggiunge Papa Shango. Hogan le sta prendendo, ma a questo punto arriva a risolvere tutto The Ultimate Warrior, che ritorna dopo un lungo periodo di assenza. Main event deludente, ma che almeno si chiude con i due beniamini Hogan e Warrior festanti sul ring, per la gioia dei fan.