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Il Pontiac Silverdome di Pontiac è il teatro di una delle edizioni di Wrestlemania più belle di sempre e che rimarranno nella storia. Merito della qualità alta dei match che si susseguono e merito anche, se non soprattutto, della straordinaria affermazione di Hulk Hogan.

RISULTATI

  • The Can-Am Connection [Rick Martel/Tom Zenk] battono Bob Orton/The Magnificent Muraco
  • Billy Jack Haynes v Hercules: doppio countout
  • Six Men Tag Team match: Hillbilly Jim/Haiti Kid/Little Beaver battono King Kong Bundy/Little Tokyo/Lord Littlebrook per squalifica
  • Loser Must Bow match: Harley Race batte Junkyard Dog
  • The Dream Team [Greg Valentine/Brutus Beefcake] battono The Fabulous Rougeaus [Jacques Rougeau/Raymond Rougeau]
  • Hair v Hair match: Roddy Piper batte Adrian Adonis
  • Six Men Tag Team match: The Hart Fundation [Bret Hart/Jim Neidhart]/Dangerous Danny Davis battono The British Bulldogs [Davey Boy Smith/Dynamite Kid]/Tito Santana
  • Butch Reed batte Koko B Ware
  • Ricky Stemboat batte Randy Savage (c) e diventa WWF Intercontinental Champion
  • The Honky Tonk Man batte Jake Roberts
  • The Iron Sheik/Nikolai Volkoff battono The Killer Bees [B Brian Blair/Jim Brunzell] per squalifica
  • Hulk Hogan (c) batte Andre The Giant e rimane WWF World Heavyweight Champion

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Edizione epica questa di Wrestlemania III. Aperta già in modo sublime dalla voce di Artetha Franklin, che canta ‘America the Beautiful’. E già questo fa capire la portata dell’evento

la splendida voce di Aretha Franklin apre le danze di Wrestlemania III

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La card offre buoni match ed episodi sicuramente divertenti. Su tutti la sfida a sei tra due omoni e quattro ‘nani’. King Kong Bundy affiancato dai piccoletti Lord Littlebrook e Little Rock, che vengono sconfitti da Hillbilly Jim e dai ‘nanerottoli’ Haiti Kid e Little Beaver.

Ma anche il loser must bow match tra l’amatissimo Junkyard Dog e l’ex icona della NWA, ‘King’ Harley Race. A vincere è proprio quest’ultimo, ma Junkyard Dog accenna appena l’inchino a cui era obbligato dalla stipulazione del match perso, e colpisce Harley con un calcione e se ne va.

Ma tra gli incontri ‘comedy’ quello più divertente è forse l’hair v hair match tra Adrian Adonis e ‘Rowdy’ Roddy Piper. Un rissone, che termina con la vittoria dello scozzese, che si diverte poi a tagliare la chioma bionda di ‘Adorable’, grazie anche all’aiuto di Brutus ‘the Barber’ Beefcake.

Roddy Piper e Adrian Adonis si sfidano con i loro capelli in palio in un hair v hair match

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Un grandissimo match, che ancora oggi è considerato tra i più belli e avvincenti mai visti su un ring di wrestling, è quello per il titolo intercontinentale tra il campione, Randy Savage ‘Macho Man’, e lo sfidante Ricky ‘The Dragon’ Steamboat. Match ricco di colpi avvincenti e ribaltamenti. La velocità e la tecnica di Steamboat contro la tecnica e la potenza di Savage. ‘Macho Man’ sembra poterne approfittare quando anche l’arbitro finisce fortuitamente ko, ma è decisivo l’intervento esterno di George Steele. L’accompagnatore di Steamboat evita che ‘Macho Man’ possa colpire il suo rivale con la campanella del gong con l’arbitro ko e favorisce la ripresa di Ricky, che riesce a tirar fuori le ultime energie per costringere il campione a subire un Roll-Up, che vale la vittoria. Steamboat diventa campione intercontinentale al termine di un match davvero bello.

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una fase dello spettacolare match tra Ricky Stemboat e Randy Savage

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Altro grande momento di intrattenimento è il match tra Jake ‘the Snake’ Roberts e The Honky Tonk Man. Quest’ultimo ha la meglio grazie a un pin irregolare (non visto dall’arbitro). Ma Roberts riesce a vendicarsi sul manager di Honky Tonk Man, ossia Jimmy Hart. Aiutato dalla celebre rockstar Alice Cooper, che è al suo fianco, libera il suo pitone Damien e lo getta addosso all’impauritissimo Hart, che se la dà a gambe.

la rockstar Alice Cooper lancia il pitone Damien contro Jimmy Hart, che ha contribuito alla sconfitta di Jake Roberts contro Honky Tonk Man

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Qui si fa la storia. Il main event di Wrestlemania III è di quelli che ancora oggi, a distanza di decenni si ricordano. Hulk Hogan è ormai da anni il campione incontrastato, dal 1984. Nessuno sembra potergli portare via la cintura, ma le cose potrebbero cambiare. Il suo amico Andre The Giant, un omone di 220 kg per oltre due metri di altezza, inizia a manifestare dei malumori. Entrambi sono amatissimi dai fan, ma il gigante non si spiega perché lui finisca sempre in secondo piano. Andre The Giant non perde un match da 17 anni, eppure tutti parlano solo e soltanto dell’amico Hogan. Ad acuire questo malumore ci pensa il perfido manager Bobby ‘the Brain’ Heenan, che prova a riuscire laddove un anno prima fallì con King Kong Bundy: far finire l’Hulkamania. Heenan si assicura i servizi di Andre e lancia la sfida al campione: uno contro uno a Wrestlemania per il titolo WWF. Per mesi si parla di questo match, che diventa il simbolo del bene contro il male. Il supereroe, amato da tutti, grandi e bambini, che deve difendersi dall’amico traditore, grande, grosso, burbero, imbattibile, gigantesco. Il match finalmente arriva. Lo spettacolo sul ring non è elevato, ma è stupenda l’atmosfera intorno. Hogan spinto dal pubblico, ma messo in serissima difficoltà da un avversario che è difficile da mandare al tappeto. Epica è la fase finale del match. Hogan evita un calcio e si butta su Andre, che crolla al tappeto. Il campione a questo punto fa ciò che nessuno avrebbe anche lontamente pensato di fare: solleva il gigantesco e pesantissimo rivale e lo schianta a terra con un Body Slam, prima di ‘finirlo’ col Leg Drop of Doom. Miracolo. ‘Unbelieveble’ (incredibile, ndr) gridano i commentatori. Hulk Hogan vince ed è ancora campione; il gigante è stato sconfitto; si scrive la storia; la pagina più bella e il punto più alto (inarrivabile) dell’Hulkamania.

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Andre The Giant e Hulk Hogan uno di fronte all’altro nell’epico match per il WWF World Heavyweight Championship

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns