La Rumble sbarca in California e precisamente a San Josè. Sono gli anni in cui alle vecchie stelle succedono nuovissimi grandi campioni, ormai definitivamente affermati. Ma la rissa reale la vince ancora lui: Stone Cold Steve Austin, che eguaglia il record delle due vittorie di Hulk Hogan e di Shawn Michaels.
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RISULTATI
- Vader batte Goldust
- Max Mini/Mosaic/Nova battono Battalion/El Torito/Tarantula [Sunny special referee] six-men tag team match
- The Rock (c) batte Ken Shamrock per squalifica e rimane WWF Intercontinental Champion
- The Legion of Doom [Hawk/Animal] battono The New Age Outlaws [Road Dogg/Billy Gunn] (c) per squalifica. The New Age Outlaws rimangono WWF World Tag Team Champions
- Stone Cold Steve Austin vince (entrata n. 24) il Royal Rumble match e diventa #1 contender per il WWF World Heavyweight Championship a Wrestlemania XIV – Altri partecipanti in ordine di eliminazione [Skull (22) non partecipa per forfait]: Tom Brandi (3), Cactus Jack (1), Mosh (5), Steve Blackman (10), Kurrgan (12), Chainsaw Charlie (2), Mankind (16), Jeff Jarrett (18), Ken Shamrock (14), Owen Hart (9), Ahmed Johnson (20), Phineas O Godwinn (6), Marc Mero (13), 8-Ball (7), Blackjack Bradshaw (8), D’Lo Brown (11), The Honky Tonk Man (19), Thrasher (15), Kama Mustafa (23), Savio Vega (26), Vader (30), Henry O Godwinn (25), Goldust (17), Chainz (29), Mark Henry (21), Dude Love (28), Faarooq (27), The Rock (4)
- Shawn Michaels (c) batte The Undertaker in un casket match rimane WWF World Heavyweight Champion
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Anche stavolta la rissa reale non è main event della serata, ma non per questo delude. Anzi. Diverte come sempre. Merito anche di tante stelle. Il primo ingresso è quello di Cactrus Jack (ex Mankind, una delle tante interpretazioni di quel genio di Mick Foley). Il numero due è Chainsaw Charlie, ossia Terry Funk. I due hardcore wrestler iniziano per primi per dare subito un’impronta estrema alla Rumble. Il quarto ingresso è The Rock, già affermatissimo e campione intercontinentale. Le entrate si susseguono, ma anche le uscite eccellenti, come quella proprio di Cactus Jack e Chainsaw Charlie. Il quattordicesimo ingresso è Ken Shamrock, ma la sorpresa è al sedicesimo. Entra Mankind, ossia di nuovo Mick Foley ma con un’altra sua gimmick; giusto qualche altro minuto di gloria e poi fuori anche lui La diciannovesima entrata è il gradito ritorno di The Honky Tonk Man, che però durerà poco. Col numero 21 l’uomo più forte del mondo, Mark Henry, ma il top si ha al ventiquattresimo ingresso, che è quello del vincitore dell’anno passato, Stone Cold Steve Austin. Intanto The Rock elimina Shamrock, mentre Owen Hart viene disturbato dall’azione esterna di Triple H e Chyna e viene eliminato anche lui. Il ventottesimo è ancora Foley, stavolta nei panni di Dude Love. L’ultimo ingresso è Vader. A darsele di santa ragione sono Austin e The Rock, che titaneggiano. Eliminati anche Dude Love e Faarooq, sono proprio Stone Cold e The Rock a contendersi la vittoria finale. The Rock è l’iron man (chiuderà il conteggio a 51 minuti), Austin è l’elimination man (ne farà fuori sette in totale). Decisiva è la Stunner di Austin sul rivale, prima di buttarlo fuori dal ring. Vince ancora Stone Cold. Vince ancora Steve Austin e stavolta al main event di Wrestlemania ci va davvero.
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Dalle Survivor Series, dopo il discusso episodio dello screwjob di Montreal ai danni di Bret Hart, Shawn Michaels è di nuovo campione WWF. Ma il leader della stable della D-Generation X ota deve vedersela contro The Undertaker e deve farlo in un Casket match, pane quotidiano per il becchino. Match avvincente, anche se negli anni i due ne faranno di altri molto belli. Alla fine vince HBK, che riesce a conservare il titolo WWF, che porterà con sé fino a Wrestlemania XIV.