La Rumble sbarca a Tampa in Florida. Una rissa reale che entra nella storia perché vinta dal primo entrato (ultimo eliminato il secondo entrato). E’ anche bello il match per il titolo WWF tra due star di punta come Bret Hart e Diesel.
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RISULTATI
- Jeff Jarrett batte Razor Ramon (c) e diventa WWF Intercontinental Champion
- The Undertaker batte IRS
- Diesel (c) v Bret Hart: no contest. Diesel rimane WWF World Heavyweight Champion
- Bob Holly/1-2-3 Kid battono Tatanka/Bam Bam Bigelow e diventano WWF World Tag Team Champions
- Shawn Michaels vince (entrata n. 1) vince il Royal Rumble match e diventa #1 contender per il WWF World Heavyweight Championship a Wrestlemania XI – Altri partecipanti in ordine di eliminazione: Jimmy Del Ray (5), Owen Hart (11), Duke Droese (4), Timothy Well (12), Rick Martel (10), Tom Prichard (7), Doink the Clown (8), Kwang (9), Eli Blu (3), Sione (6), Bushwacker Luke (13), Jacob Blu (14), Mo (16), King Kong Bundy (15), Bushwacker Butch (18), Mabel (17), Bob Backlund (25), Mantaur (20), Bart Gunn (24), Billy Gunn (23), Steven Dunn (26), Adam Bomb (28), Aldo Montoya (21), Fatu (29), Dick Murdoch (27), Henry O Godwin (22), Lex Luger (19), Crush (30), The British Bulldog (2)
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Anche in questa edizione il titolo WWF viene messo in palio in un match a sé. La sfida è di tutto rispetto. Da una parte il campione, Diesel, wrestler di prestanza fisica imponente. Dall’altra l’esperto e amatissimo Bret Hart. Il match è ricco di emozioni e in bilico costante. A rovinarlo sono le interferenze. Prima Shawn Michaels attacca Diesel, poi Owen Hart attacca il fratello Bret. Il match prosegue, ma l’arbitro nulla può quando rientrano ancora Michaels, Owen Hart e anche Bob Backlund, Jeff Jarrett e Roadie. Si chiude tutto in un no contest, che avvantaggia Diesel, che rimane campione. A fine match i due sfidanti, una volta liberatisi dei ‘disturbatori’, si abbracciano in segno di rispetto.
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La rissa reale è il main event e si parte forte. Numero 1: Shawn Michaels. Numero 2: The British Bulldog. Insomma, di meglio non si poteva chiedere. I due resistono sul ring, favoriti anche da ingressi non irresistibili. Il primo di rilievo dopo di loro è Owen Hart, undicesimo, ma che a sorpresa è quello che rimane sul ring per meno tempo, fuori dopo soli tre secondi. Dopo quattordici ingressi, però, si torna al punto di partenza, con i soli Michaels e Bulldog sul ring. Si rivede King Kong Bundy, mentre l’entra numero 19 è quella del co-campione in carica, Lex Luger. A dieci ingressi dalla fine resistono solo in tre: Luger, da poco entrato e gli iron man Shawn Michaels e British Bulldog. Gli ingressi successivi ricreano un po’ di ‘sana’ confusione da Rumble match. Sorprendente è l’uscita lampo di Bob Backlund, venticinquesimo a entrare e subito cacciato fuori da Luger per poi essere attaccato fuori dal ring da Bret Hart, che si fa giustizia da sé per l’intervento di Backlund costatogli la possibilità di vincere il titolo WWF. Finiscono gli ingressi, si susseguono le eliminazioni e rimangono in quattro: Shawn Michaels, British Bulldog, Lex Luger e Crush. Luger viene attaccato alle spalle ed eliminato da HBK, mentre sembrava sul punto di far fuori Crush. A eliminare quest’ultimo ci pensa Bulldog. E siamo ancora al punto di partenza. I due che si contendono la vittoria sono i due che sono entrati per primi nella contesa: Shawn Michaels e The British Bulldog. Momento epico. I due si scambiano pugni. Bulldog ne ha di più e caccia fuori dalla terza corda Michaels. Nell’arena risuona la musica di British Bulldog, ma HBK non ha toccato terra e rientra repentinamente sul ring e con un colpo d’astuzia elimina Bulldog. Anche i replay dimostrano la regolarità dell’azione. Shawn Michaels vince la Royal Rumble da numero uno, eliminando il numero due. In realtà il match è durato meno della media e pur avendo resistito per tutto l’incontro, il cronometro dei due iron men si ferma a 38 minuti. Shawn Michaels è anche quello che elimina più contendenti con sei eliminazioni. ‘Heart Break Kid’ entra nella storia e si guadagna la title-shot contro Diesel per il titolo WWF a Wrestlemania XI.